Gennaio 2020 - 100 Heartbeats - Keren Hayesod

Il Keren Hayesod sostiene l’istruzione superiore e la ricerca in Israele

Lord  Balfour all’inaugurazione dell’Università Ebraica di Gerusalemme, 1925

Un giorno del mese di aprile del 1925, 7.000 persone entusiaste si radunarono per la cerimonia d’inaugurazione dell’Università Ebraica sul Monte Scopus a Gerusalemme. Tra queste, vi erano figure di spicco come Chaim Weizmann, Rabbi Abraham Isaac Kook, Haim Nachman Bialik, Herbert Samuel, Lord Balfour, il generale Allenby e Nachum Sokolov. L’università infuse nuova linfa nei settori della cultura ebraica e dell’istruzione in fase di sviluppo in Israele. Il Keren Hayesod comprese immediatamente la necessità di raccogliere fondi per sostenere la costituzione di enti di istruzione superiore. Ad esempio, contribuì alla creazione del Technion, a Haifa, con un finanziamento di 20.613 sterline e investì 31.821 sterline nell’Università Ebraica. Inoltre, raccolse un totale di mezzo milione di dollari per trasformare lo Ziv Institute di Rehovot nel Weizmann Institute. Il KH ha promosso raccolte fondi per sostenere le attività correnti di queste istituzioni che, fornendo le infrastrutture preposte all’istruzione superiore in Israele, hanno svolto un ruolo fondamentale per la trasformazione del Paese in un centro di conoscenza. Oggi, il Keren Hayesod supporta gli istituti scolastici e formativi di tutto il Paese, in particolare nelle aree periferiche.

Foto: Lord Balfour all’inaugurazione dell’Università Ebraica di Gerusalemme, 1925

Aviron – la prima compagnia aerea israeliana fondata nel 1936

Le precarie condizioni di sicurezza ai tempi della grande rivolta araba, spinsero l’Agenzia Ebraica e la Federazione generale dei lavoratori (Histadrut) a compiere un passo rivoluzionario, creare una compagnia aerea ebraica a cui venne dato il nome Aviron. La società ottenne i primi finanziamenti dal Keren Hayesod suscitando il malcontento dei britannici. In meno di un anno l’Agenzia Ebraica aprì una scuola di volo nella Valle del Giordano e acquistò alcuni aerei. Superando diverse difficoltà, nel 1938 due velivoli della compagnia Aviron compirono un volo celebrativo in occasione della fondazione del kibbutz Hanita. L’entusiasmo era alle stelle. Nel 1947 gli aerei della compagnia furono ceduti al nuovo “Servizio Aereo” dell’Haganà ed ebbero un ruolo cruciale durante la Guerra di Indipendenza.

L’eccellente infrastruttura della Aviron venne inoltre utilizzata per la costituzione della compagnia di bandiera El Al. Tutte le più note operazioni di Aliyàh, che portarono in Israele Ebrei provenienti da Yemen, Iraq, Marocco, Nord Africa, URSS ed Etiopia, sono state condotte grazie ad aerei finanziati dal Keren Hayesod. In alcuni casi si trattava di velivoli esteri acquistati dal KH, altre volte di aerei della El Al.

Foto: Aereo per lunghe distanze della Aviron, aeroporto di Lod, 1947

Il Keren Hayesod crea insediamenti in tutto il Paese per spronare i giovani delle periferie a contribuire alla vita della comunità

Nel cuore della città di Sderot è situato un piccolo villaggio studentesco gestito dall’Associazione Ayalim. Ogni anno vi si trasferiscono circa 72 studenti, molti dei quali frequentano la vicina università. Il villaggio fu costruito durante l’Operazione Margine Protettivo nel 2014 a tempo di record – appena 52 giorni – sotto pesanti bombardamenti e la costante minaccia di attacchi.
L’obiettivo dei fondatori del villaggio e di Ayalim è chiaro: incoraggiare gli studenti a trasferirsi nelle aree periferiche a rischio e promuovere lo sviluppo di una comunità di giovani che godono di un buon tenore di vita e si impegnano per la comunità locale, offrendo ad esempio assistenza ad anziani, sopravvissuti alla Shoàh e disabili. I giovani contribuiscono inoltre al reinserimento dei loro coetanei a rischio.
L’organizzazione Ayalim, fondata nel 2003, opera con la collaborazione e il sostegno del Keren Hayesod in circa 22 località periferiche, da Kiryat Shemona a Lod. Nel territorio di Israele sono presenti 13 villaggi studenteschi. I giovani che studiano nella zona vengono coinvolti in attività sociali e progetti di volontariato rivolti alla comunità locale. Molti di questi studenti scelgono poi di trasferirsi stabilmente nella periferia.

Foto: Studenti in un villaggio studentesco Ayalim

Anche Albert Einstein sostiene il Keren Hayesod

Non tutti sanno che Albert Einstein, padre della teoria della relatività e Premio Nobel per la Fisica nel 1921, è stato un grande sostenitore del Keren Hayesod per più di 20 anni. Già durante il primo anno di vita dell’organizzazione, il fisico prese parte a una missione negli USA affiancando Chaim Weizmann nell’attività di raccolta fondi e contribuì all’istituzione dell’Università Ebraica. Einstein sottolineò l’importanza del lavoro svolto dal Keren Hayesod in diversi eventi e conferenze. Inoltre, non mancò mai di esprimere la sua profonda ammirazione per l’organizzazione. In occasione del quindicesimo anniversario del KH scrisse le seguenti accorate parole: “Il Keren Hayesod ha reso possibile l’insediamento degli Ebrei in Eretz Israel e ha offerto un contributo inestimabile all’inserimento degli immigrati”.

Foto: Menachem Ussishkin, Chaim Weizmann, Albert Einstein e Ben-Zion Mosinzon durante la missione negli USA, 1921
Credit: Si ringraziano Getty Images e il fotografo Buyenlarge, per l’uso del libro

“Essere parte della visione del Keren Hayesod è un privilegio” – Elie Wiesel

Anche lo scrittore, filosofo e intellettuale ebreo Elie Wiesel è stato tra i sostenitori del Keren Hayesod. Wiesel, ha tra l’altro ricevuto il Premio Nobel per la Pace ed è stato molto attivo nella commemorazione delle vittime della Shoàh . Una delle sue citazioni più note è: “È un privilegio condividere, farsi carico ed essere parte della visione del Keren Hayesod”.

Per anni Wiesel è stato un esempio e una fonte di ispirazione. In particolare, usò parole forti contro “il pericolo dell’indifferenza” e il disinteresse, che avevano permesso crimini terribili e genocidi, sia durante la Shoàh  che in altri momenti storici. Considerava il Keren Hayesod come una sorta di agente dello Stato ebraico; un agente speciale incaricato di costruire un futuro migliore per gli Ebrei in Israele e nel mondo.  Nel suo discorso in occasione della prestigiosa conferenza dei donatori ILR nel 2005, si espresse con queste parole: “Il Keren Hayesod è una organizzazione eccezionale che rafforza, arricchisce ed esalta il meglio dello Stato ebraico, Israele. Il Keren Hayesod è un agente straordinario e un’ispirazione per tutte le persone che, grazie al suo sostegno, giungono in Israele da ogni parte del mondo”.

Raccolta fondi del Keren Hayesod durante la guerra dello Yom Kippur

L’attacco coordinato di Egitto e Siria contro Israele ebbe inizio durante il digiuno di Yom Kippur, il 6 ottobre 1973, alle 13:50 (ora israeliana). In quel momento la maggior parte degli israeliani si trovava in sinagoga. Nessuno poteva immaginare cosa stesse per accadere. Fu un evento totalmente inaspettato; Israele e gli Ebrei della Diaspora rimasero scioccati dalla cruenza dell’attacco. Per molti Ebrei in tutto il mondo non fu facile comprendere la portata del disastro. Israele era considerato una potenza e tutti erano sicuri che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avrebbero rapidamente sconfitto l’esercito arabo. Ma con il passare delle ore l’entità della tragedia divenne sempre più chiara. Il Ministro dell’Economia Pinchas Sapir chiamò personalmente a raccolta i principali donatori e i leader finanziari del mondo ebraico e organizzò missioni d’emergenza in tutto il mondo insieme al Keren Hayesod. Non c’era tempo da perdere. Dal fronte continuavano ad arrivare notizie sconfortanti: la caduta delle roccaforti lungo il Canale di Suez, l’invasione siriana delle Alture del Golan e le numerose perdite di Israele, non lasciavano alcun dubbio sul fatto che lo Stato di Israele si trovasse di nuovo a dover combattere per la propria esistenza. Gli emissari e i dipendenti del Keren Hayesod si organizzarono per coordinare l’intera campagna. Reclutarono volontari e lavorarono sul campo raggiungendo risultati sorprendenti. Al termine della campagna durata appena due mesi (ottobre e novembre 1973) erano stati raccolti 273 milioni di dollari, una cifra record.

Foto: Paracadutisti del fronte meridionale, ottobre 1973
Credit: Si ringraziano il fotografo Ron Ilan e l’Ufficio Stampa Governativo.

Ze’ev Jabotinsky, membro del Comitato Esecutivo del KH – cuore dell’hasbarà nei primi anni dell’organizzazione

Ze’ev Jabotinsky, intellettuale e uomo di lettere di spicco, entrò a far parte del Keren Hayesod subito dopo la sua fondazione nel 1920, in qualità di quarto membro del Comitato Esecutivo. Il letterato diede nuovo impulso alle varie attività dell’organizzazione e produsse del materiale divulgativo estremamente efficace nel veicolare il messaggio del Keren Hayesod alle comunità ebraiche di tutto il mondo. Partecipò a missioni all’estero, tenne conferenze in inglese e prese parte ad una grande missione negli Stati Uniti che conseguì importanti risultati. Jabotinsky pubblicò il primo libro del Keren Hayesod, scrisse quotidianamente articoli per giornali ebraici in tutto il mondo, avviò la produzione di film di hasbarà e sviluppò diversi metodi di distribuzione del material divulgativo. Nel 1923 rassegnò le dimissioni dal Comitato Esecutivo del KH dopo che la sua richiesta di intraprendere un’azione più decisa in nome della Terra Promessa non era stata accolta. Lasciò un vuoto difficile da colmare.

Foto: Locandina del Keren Hayesod dedicata a Ze’ev Jabotinsky

Gli emissari – il team d’élite del Keren Hayesod

Gli emissari del Keren Hayesod rappresentano l’organizzazione nelle diverse comunità del mondo e ne dirigono le campagne. Tali figure vengono scelte tramite un meticoloso processo di selezione e formate come una squadra d’élite che funge da braccio operativo del Keren Hayesod sul campo. Dopo un lungo periodo di formazione gli emissari vengono inviati nelle comunità di tutto il mondo per fare da ponte con le attività del KH in Israele. I compiti degli emissari vanno ben oltre la raccolta fondi. Hanno la responsabilità di tener alti i valori del Keren Hayesod, accrescere la solidarietà per Israele, mettere in contatto gli Ebrei della Diaspora con i fratelli in Israele e rafforzare la famiglia del Keren Hayesod in ogni angolo della Terra, anche nelle aree più remote. Tra i primi emissari figurano Ze’ev Jabotinsky, Chaim Weizmann, Nachum Sokolov, Menachem Ussishkin e molti altri, che compresero sin dal principio l’importanza del Keren Hayesod e della diffusione del suo messaggio a livello globale. Oggi il KH ha numerosi emissari in tutto il mondo che continuano a lavorare con grande dedizione in favore del popolo ebraico e si integrano con la comunità locale durante la loro shlichùt.

Foto:Elenco degli emissari del Keren Hayesod, 1921
Credit: L’oggetto fa parte della Collezione della Biblioteca Nazionale.

La nave che ha fatto la storia – Salvataggio dei sopravvissuti alla Shoàh in Europa dopo la guerra

Venerdì 18 luglio 1947 alle 2.00 di notte, alla nave per l’immigrazione clandestina Exodus, che trasportava 4.500 sopravvissuti alla Shoàh, venne intimato di arrendersi. Un cacciatorpediniere inglese bloccò la nave, l’equipaggio tentò di resistere ma altri cinque cacciatorpediniere circondarono l’imbarcazione da ogni lato impedendole la fuga. Tramite scale e ponti i soldati britannici salirono a bordo della Exodus per prenderne il controllo ma incontrarono una strenua resistenza. I ma’apilìm – gli immigrati clandestini – lottarono a mani nude rifiutandosi di cedere. La resa avvenne solo tre ore più tardi poiché la nave aveva subito gravi danni e i comandanti temevano sarebbe affondata con tutte le persone a bordo. I ma’apilìm furono trasferiti su navi di deportazione e rispediti in Europa e nei campi di detenzione in Germania, il Paese da cui erano fuggiti nella speranza di raggiungere Israele e salvarsi dagli orrori della Shoàh. Il viaggio di ritorno venne ampiamente documentato e seguito in ogni parte del mondo. La forte determinazione dei ma’apilìm non passò inosservata neppure agli occhi alle Nazioni Unite che poco tempo dopo avrebbero emanato la risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Israele. La Exodus era la nave più grande di una flotta composta da oltre 140 imbarcazioni che dalla metà degli anni ’30 sino alla costituzione dello Stato portarono in Israele più di 100.000 clandestini. Le campagne per l’immigrazione clandestina, finanziate dal Keren Hayesod, risollevarono il morale degli Ebrei, devastati dalla scoperta dell’effettiva entità della Shoàh. In Europa centinaia di migliaia di rifugiati ebrei sopravvissuti, vivevano in campi gestiti dall’Agenzia Ebraica che si prendeva cura di loro e li preparava all’Aliyàh in Israele.

Foto: Ma’apilìm sulla nave per l’immigrazione clandestina Exodus nel porto di Haifa prima di essere trasferiti a Cipro, 1947

I soldati ritrovano le proprie radici ebraiche grazie al programma Nativ

Provate a immaginare una cerimonia toccante che si conclude con il canto dell’Hatikvà. Come vi sentireste se foste fra le poche persone a cantare senza comprendere il vero significato di quelle parole?

Molte nuove reclute dell’IDF provengono da famiglie di Olim e hanno poca, o nessuna familiarità con la tradizione e la cultura ebraica. Alcuni di questi soldati non vengono nemmeno considerati ebrei secondo le regole ebraiche. Nonostante servano la patria e adempiano al loro dovere, talvolta a rischio persfno della propria vita, la loro identità di israeliani ed ebrei è incompleta. Alcuni hanno confessato un certo disagio alla Kabbalat Shabbat e in altre cerimonie perché non conoscevano le storie, le usanze e i canti associati a tali occasioni. Altri hanno dichiarato che dopo aver conosciuto il passato e la storia di Israele si sono sentiti più motivati a combattere.

Il programma Nativ dell’Agenzia Ebraica, sostenuto dal Keren Hayesod, è rivolto specificamente a questi soldati. Ogni anno 1.700 militari fanno, per  alcune settimane, un’esperienza che li aiuta a riscoprire la propria identità ebraica attraverso lezioni, dibattiti e affascinanti escursioni in Israele.

“Nativ fornisce un importante contributo alla resilienza sociale dello Stato di Israele”, afferma il comandante dell’IDF, il Generale Hertzi Halevi. “Crea un’affinità tra lo Stato di Israele, il suo popolo e la Terra Promessa e coloro che non essendo nati qui non sono cresciuti con questo senso di appartenenza.” Numerosi soldati decidono poi di partecipare a uno speciale programma di conversione finalizzato al conseguimento dello status di Ebreo secondo la Halachà – la normativa ebraica.

Il tema dell’identità ebraica e della riscoperta delle radici ebraiche e israeliane nei giovani, ispira molti progetti del Keren Hayesod.